
Hai sentito parlare negli ultimi tempi di CER, o Comunità Energetiche Rinnovabili, ma non hai ben capito quale sia il loro funzionamento e la convenienza? Leggi questo articolo e ti sarà tutto più chiaro!
Cosa sono le CER?
Una CER è un raggruppamento di cittadini che condividono tra loro energia rinnovabile. Al suo interno si possono trovare:
- prosumers, ossia quegli utenti che posseggono un impianto di generazione (ad esempio fotovoltaico) per i propri bisogni e immettono parte dell’energia prodotta in rete;
- consumers, ossia tutti coloro che non necessariamente possiedono impianti, ma che comunque hanno un contatore elettrico a proprio nome.
Il presupposto della CER è quindi quello di consentire ai consumatori di utilizzare “virtualmente” l’energia rinnovabile immessa in rete da un prosumer appartenente alla stessa comunità: in tal senso di parla di condivisione dell’energia. Abbiamo usato il termine “virtuale” in quanto non vengono create delle linee dirette di collegamento tra produttore e consumatore: il tutto avviene sfruttando la rete elettrica già esistente.
Così facendo si ottengono benefici ambientali, economici e sociali, nonché si contribuisce ad un alleggerimento del carico della rete elettrica: l’energia necessaria per alimentare la mia abitazione non proverrà da una centrale termoelettrica a migliaia di km di distanza, ma da un impianto nelle mie dirette vicinanze.
Chi può farne parte?
Tutti i cittadini posso entrare a far parte delle CER, nonché piccole e medie imprese; sono escluse invece le grandi imprese. L’unico vincolo esistente è di tipo geografico: possono aderire ad una stessa comunità tutti i membri appartenenti alla medesima cabina primaria (ossia quelle alta-media tensione). Il perimetro di copertura è comunque molto ampio, in genere raggruppando diversi comuni limitrofi.
Si può consultare la mappa delle cabine primarie al seguente link: https://www.gse.it/servizi-per-te/autoconsumo/mappa-interattiva-delle-cabine-primarie.
Non vi sono restrizioni sul tipo di contratto fornitura elettrica del singolo cittadino: ognuno continuerà ad mantenere invariata la propria bolletta, scegliendosi il proprio fornitore; vi è invece il vincolo sulla taglia massima dell’impianto, che non può essere superiore a 1 MW.
Come si costituisce una CER?
Il primo passo per costituire una CER è quello di definire l’ente che ne sta a capo, che potrà essere un’associazione, una cooperativa, un ente del terzo settore o un’organizzazione senza scopo di lucro. Una volta identificata la forma, sarà necessario predisporre un atto costitutivo con relativo statuto, che dovrà essere conforme a tutti i requisiti imposti dai vari decreti. Nello specifico, esso dovrà garantire – tra le varie – che l’oggetto sociale prevalente sarà quello di fornire benefici ambientali, economici e sociali, nonché la partecipazione aperta e volontaria dei cittadini.
Lo statuto, oltre ad esplicitare i requisiti di cui sopra e a menzionare la Comunità di riferimento, riporterà anche i regolamenti di ripartizione degli incentivi tra i soci.
Beneficio economico
Il GSE (Gestore dei Servizi Energetici), al quale viene richiesto l’accoglimento della configurazione, riconosce per ogni kWh di energia elettrica condivisa tra produttori e consumatori nella stessa ora un incentivo, detto tariffa premio, variabile sulla base della taglia dell’impianto e del prezzo di zona (se non sai cos’è il prezzo di zona e le variazioni che ha avuto negli ultimi anni, leggi il nostro articolo 😉 https://kataclima.com/prezzi-dellenergia-elettrica-dal-2020-ad-oggi/). A questo va aggiunto un corrispettivo di valorizzazione, determinato annualmente da ARERA, che va a remunerare il beneficio apportato alla rete elettrica. Per il 2024 questo è stabilito pari a 10,57 €/MWh.
Inoltre, al fine di tener conto della minor producibilità degli impianti fotovoltaici installati nelle Regioni centro settentrionali rispetto a quelli posizionati nel Regioni del Sud Italia, sono previste le seguenti maggiorazioni tariffarie:
- +4 €/MWh, per le regioni del centro Italia (Lazio, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo);
- +10 €/MWh per le regioni del nord Italia (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto).
Se ne conclude che, alle attuali condizioni di mercato, l’incentivo CER, della durata di 20 anni, è pari a:
Potenza impianto | Compenso [€/kWh] |
P ≤ 200 kW | 0,135 €/kWh |
200 kW < P ≤ 600 kW | 0,125 €/kWh |
P > 600 kW | 0,115 €/kWh |
Al termine di ogni mese il GSE riconoscerà al referente della comunità (non al singolo membro) l’incentivo totale cumulato; sarà poi compito del referente quello di redistribuire il ricavo ai vari soci, sulla base delle regole concordate a priori.
Facciamo a questo punto un esempio su un caso semplice. Supponiamo di avere una comunità costituita da un solo produttore e due consumatori. Supponiamo inoltre che alle ore 11:00 del 10 maggio il produttore stia generando 10 kW dal proprio impianto, dei quali autoconsuma soltanto 4 kW; ne segue che i restanti 6 kW verranno immessi in rete, a disposizione della comunità.
Produzione | Consumo | Immessa in rete | |
Produttore | 10 kW | 4 kW | 6 kW |
Supponiamo infine che alla medesima ora, il consumatore-1 abbia necessità di 1 kW e il consumatore-2 di 3 kW:
Energia disponibile alla CER (immessa dal produttore) | 6 kWh |
Consumo dell’utente-1 | 1 kWh |
Consumo dell’utente-2 | 3 kWh |
L’energia condivisa, che ricordiamo corrispondere alla quantità immessa da un produttore e consumata nella stessa ora dagli altri utenti, è pari in questo caso a 4 kWh. Su quest’ultima quantità verranno riconosciuti, ora per ora, 0,135 €/kWh: nell’esempio in questione dunque la comunità, nella sola fascia oraria compresa tra le 11:00 e le 12:00 del 10 maggio, ha maturato 0,54 €. Il tutto ripetuto per tutte le ore della giornata (solo quelle in cui c’è produzione fotovoltaica!), con un guadagno totale annuo di circa 1.800€.
In aggiunta a ciò, il produttore – in maniera del tutto autonoma dalla CER – percepirà su tutti i 6 kW immessi il compenso da Ritiro Dedicato (ti sei perso cos’è? Leggi qua: https://kataclima.com/impianti-fotovoltaici-in-scambio-sul-posto/).
L’esempio mostrato è riferito – allo scopo di essere chiaro – ad un caso molto semplice: nella realtà, una comunità possiederà impianti di produzione molto più grandi (che siano appartenenti ad un singolo oppure somma di tanti piccoli impianti), con un parco consumatori estremamente più ampio.
Considerando ad esempio una produzione totale dai prosumers di 150 kW, condivisa con un bacino di oltre 60 consumatori, il ricavo annuale di tutta la CER può raggiungere anche i 20.000€ (da ripartire poi tra tutti i soci).
Qual è il ruolo di Kataclima?
Kataclima Srl, in qualità di fornitore di impianti fotovoltaici chiavi in mano, ha fondato nell’ottobre 2023 la cooperativa Italia Rinnovabile Società Cooperativa Benefit (https://italiarinnovabile.it/) con lo scopo di presentarsi nel mercato come interfaccia unica, in grado di gestire in maniera autonoma tutto il processo di costituzione di una comunità energetica: dai sopralluoghi, la progettazione tecnica e la fornitura di materiali, fino all’installazione, la richiesta di riconoscimento degli incentivi e la gestione amministrativa, contabile e legale della CER.
La nostra Cooperativa è in grado di accogliere molteplici CER: con un unico statuto, aggiornato di volta in volta, è possibile coprire tutte le configurazioni possibili. Italia Rinnovabile può dunque promuovere comunità non solo in provincia di Viterbo e nel Lazio in genere, ma anche in Toscana, Umbria, Lombardia e tutto il resto d’Italia.
Che aspetti allora? Contattaci per una valutazione! 😉