Carbon footprint

Kataclima vuole offrire il proprio supporto alle organizzazioni che vogliono investire in nuovi scenari di riduzione delle emissioni proponendo strategie per:

  1. il miglioramento della propria efficienza aziendale ed il contenimento dei costi;
  2. l’analisi del ciclo di vita del carbonio di prodotti/servizi dalla culla alla tomba o solo fino al punto in cu il prodotto lascia l’organizzazione.

 

Le fasi in cui si presta consulenza si possono riassumere in:

  1. Analisi dei confini della organizzazione e scoping iniziale di prodotto;
  2. Categorizzazione delle emissioni;
  3. Raccolta dei dati primari e secondari;
  4. Valutazione dell’impronta di carbonio;
  5. Analisi di sensitività e definizione dei settori limitanti per la riduzione di gas serra;
  6. Proposta di strategie per la ristrutturazione aziendale, riduzione delle emissioni supportata da analisi costi benefici;
  7. Carbon offsetting;
  8. presentazione dei dati e diffusione delle informazioni all’esterno della azienda.

 

Per la valutazione della carbon footprint di organizzazione seguiamo la norma ISO14064-1, mentre per quella di prodotto la norma ISO 14067:2013 (fino alla sua recente pubblicazione si faceva riferimento allo standard PAS2050:2011).

 

Per l’impronta di carbonio derivante dalla produzione di beni e servizi si fornirà assistenza durante la fase di scoping iniziale al fine di definire:

  1. le caratteristiche del prodotto;
  2. l‘unità funzionale dello stesso, intesa come funzione del prodotto a cui i dati necessari alla valutazione della carbon footprint si riferiscono;
  3. una mappa del ciclo di vita del prodotto;
  4. la definizione dei confini del prodotto, ossia tutti i processi di produzione che sono rilevanti per il prodotto e che maggiormente contribuiscono al bilancio del carbonio.

 

La categorizzazione delle emissioni avverrà in base alla seguente ripartizione:

  1. scope 1: carbonio emesso direttamente dalle organizzazioni al punto in cui l’attività è svolta;
  2. scope 2: emissioni indirette, in misura primaria derivante da energia elettrica;
  3. scope 3: altre emissioni indirette, non derivanti da attività direttamente gestite dalla organizzazione, quali quelle derivanti da tutte le attività a monte e a valle del processo organizzativo e/o di produzione del bene oggetto di interesse.

 

Ovviamente non tutte le emissioni possono essere contabilizzate. Al fine di capire quali emissioni indirette siano rilevanti per la propria organizzazione Kataclima fa riferimento a 4 criteri:

  1. scala: definire le organizzazioni esterne da cui originano le emissioni indirette con cui l’organizzazione target è in contatto;
  2. importanza per il proprio business: stabilire quali attività sono più critiche per la realizzazione del proprio business;
  3. importanza per gli stakeholder: stabilire cosa gli stakeholder si aspettano che debba essere riportato in termini di impatto delle attività che contribuiscono maggiormente alle emissioni di gas serra;
  4. potenziale di riduzione: capire dove è più facile ed economico intervenire per tagliare le emissioni.

 

In prima istanza, si opta per la contabilizzazione di tutte le emissioni catalogate in scope 1 e 2 e alcune delle emissioni indirette dello scope 3, in particolare quelle derivanti dai viaggi di lavoro.

Per quanto attiene alla carbon footprint di prodotto, lo standard PAS2050:2011 suggerisce di contabilizzare tutte le emissioni incluse negli scope 1 e 2 e la maggior parte di quelle indirette dello scope 3 con l’esclusione di quelle derivanti dalla realizzazione dei beni capitali.

 

La raccolta dati sarà strutturata per arrivare alle seguenti categorie:

  1. informazioni relative agli input ed output derivanti dalle attività/processi che portano alla realizzazione del prodotto (consumi di elettricità, gas, altri combustibili, trasporti, ecc.);
  2. fattori di emissione, ossia i coefficienti di conversione utilizzati dai dati delle attività alle emissioni di carbonio.

Si procederà in modo tale che tutti i dati di processo relativi ai confini organizzativi, ricadenti nella prima categoria, siano acquisiti direttamente con novizia di dettaglio, mentre tutto ciò che non è sotto lo stretto controllo della organizzazione venga conseguito attingendo a dati bibliografici e banche dati (dati secondari). Kataclima srl si offre a supporto di un maggiore coinvolgimento di tutti gli attori della filiera per migliorare la qualità del dato raccolto attingendo direttamente a fonti primarie.

 

La disseminazione dei risultati verrà realizzata secondo lo standard ISO 14064-1, punto 7.3. Il risultato finale, per la valutazione della carbon footprint di organizzazione, sarà proposto come:

  • totale delle emissioni riferite rispetto ad un anno base o di riferimento, e
  • totale delle emissioni in funzione del livello di produzione o volume di affari, per misurare la variazione della efficienza, rispetto ad un anno base o di riferimento.

Per la valutazione della carbon footprint di prodotto si opterà per una ripartizione del totale delle emissioni per le singole fasi del ciclo di vita al fine di cogliere gli hotspot o le criticità energetiche in ciascuna fase. Inoltre, analisi più complesse riguardanti l’analisi di incertezza mediante metodo Monte Carlo e l’analisi di sensitività permetteranno di verificare per quali fasi del ciclo di vita del prodotto il risultato finale è più sensibile (ossia dove si riscontrano le maggiori variazioni di CO2 equivalente in funzione di piccole variazioni dei dati di attività o di fattore di emissione), e di focalizzare gli sforzi di una riduzione delle emissioni sui processi più critici.

Infine, le emissioni che non possono essere rimosse mediante ristrutturazione dei processi aziendali potranno essere compensate tramite offsetting; Kataclima srl valuterà l’opportunità di acquisire:

  • energia prodotta da fonti rinnovabili;
  • crediti di carbonio da un programma di carbon offset quale è il Clean Development Mechanism, proposto dal Protocollo di Kyoto, o più in generale da meccanismi volontari di vario genere[1].


[1] Il CDM genera un cosiddetto CER (Certified Emission Reduction), mentre dai progetti volontari originano i VER (Verified Emission Reduction).

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